Un articolo COLORATO” 

Articolo in evoluzione e rettifiche:

in ARANCIONE le modifiche in itinere, in ROSSO da verificare, in VERDE da approfondire, in BLU la parte definitiva

La nostra Associazione è super aperta a discutere di tanti temi che toccano la vita di tutti i giorni. Pensateci: già il fatto di parlare di mondo digitale e non digitale, che per noi è all’ordine del giorno, porta a riflettere su idee che spesso sono agli estremi opposti. Abbiamo deciso di ampliare il discorso, buttandoci anche sul tema dell’alimentazione. Da curiosi incalliti quali siamo, abbiamo scelto di confrontarci con chi segue da anni una dieta vegetariana o vegana. Guardare il cibo da un altro punto di vista inizialmente ci ha un po’ spiazzato: ci ha fatto venire in mente tante cose che magari fino ad allora avevamo messo da parte, vuoi per abitudine, vuoi per mancanza di tempo o semplicemente per non pensarci troppo.

Negli ultimi anni, infatti il veganismo ha registrato una crescita significativa a livello globale, spinto da una serie di motivazioni etiche, ambientali e salutistiche. Una delle ragioni principali che hanno portato molte persone ad abbracciare uno stile di vita vegano è la sensibilità etica nei confronti degli animali. Cercare di evitare qualsiasi forma di sofferenza e sfruttamento degli animali è diventato importante, soprattutto perché tra denunce, documentari e campagne sui social, è venuto fuori quanto spesso gli allevamenti intensivi siano un vero disastro per gli animali e per la natura stessa.  Questo però fa sì che il ruolo degli ambienti digitali, come i social, sia essenziale per una corretta divulgazione anche riguardo i consumi delle risorse del nostro pianeta. Parallelamente, la consapevolezza dell’impatto ambientale legato alla produzione di alimenti di origine animale ha giocato un ruolo cruciale portando con se una richiesta importante che è proprio l’uso delle tecnologie a supporto dell’agricoltura e dell’alimentazione vegana. Gli allevamenti intensivi infatti sono responsabili di una parte significativa delle emissioni globali di gas serra, della deforestazione, dello spreco di risorse idriche e della perdita di biodiversità. Per molti, anche se non per tutti, adottare una dieta vegana rappresenta un modo per ridurre il proprio impatto ambientale e contribuire a un mondo più sostenibile.

Anche i benefici per la salute associati al veganismo hanno catalizzato l’interesse generale. Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che una dieta vegana ben bilanciata può aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche come malattie cardiache, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro, spingendo molte persone a orientarsi verso un’alimentazione a base vegetale per migliorare il proprio benessere. A tutto ciò si aggiunge il crescente interesse del settore alimentare, che ha reso disponibili sul mercato numerosi prodotti vegani alternativi alla carne e ai latticini, spesso gustosi e facilmente accessibili. Questa innovazione ha semplificato notevolmente la transizione verso uno stile di vita vegano, rendendola più appetibile per un pubblico sempre più ampio. Inoltre, per alcuni individui, una motivazione aggiuntiva è la sostenibilità economica: alimenti come cereali, legumi, frutta e verdura possono spesso risultare più economici rispetto ai prodotti di origine animale, rappresentando una scelta non solo etica e salutare, ma anche vantaggiosa sotto il profilo economico.

Siamo pionieri e sperimentatori tradizionali e digitiali e recentemente abbiamo scoperto come Associazione tante Community vegane e siti che propongono anche ricette tradizionali rivisitate in forma vegana. Noi abbiamo trasformato gli “Gnudi Toscani” in “Gnudi Toscani Vegani” con alcuni suggerimenti e ispirazioni trovate saltellando su community unite al nostro estro creativo in cucina. Nel nostro podcast “Punto di Frequenza” abbiamo pubblicato l’episodio 7, andatelo ad ascoltare perché vi spiega come si preparano i nostri Gnudi Vegani.

Ma nel frattempo vi mostriamo alcune foto dei nostri Gnudi Vegani:

Mani che creano

Eccoli…in tutto il loro splendore

Dati scomodi, discussioni aperte:

Quando si discute di abitudini o di convinzioni, alla base di tutto ci deve essere il rispetto per le opinioni altrui. Però, se davanti a dati oggettivi iniziamo a negare la realtà, allora non stiamo più discutendo sul serio, ma stiamo solo facendo del negazionismo. Parleremo adesso quindi, dati alla mano, della situazone che vige in Italia e che farà storcere il naso ad alcuni per la apparente crudezza dell’esposizione ma in Italia ogni anno si allevano circa 600 milioni di animali per il consumo di carne, senza contare i pesci. I più mangiati? Polli, galline, tacchini, ma anche conigli, maiali, mucche e pecore. Il punto è che questi animali non arrivano mai a vivere una vita lunga: vengono uccisi giovanissimi. Tipo, un pollo vive poco più di 40 giorni, mentre una mucca che in natura camperebbe anche 20 anni, in allevamento arriva massimo a 5 anni. I conigli, che potrebbero vivere fino a 10 anni, vengono macellati a soli 3 mesi. Molti di loro passano la vita chiusi in gabbie o in capannoni, aspettando il momento in cui verranno macellati. Le mucche, a differenza di quello che molti pensano, producono latte solo dopo aver partorito, proprio come qualsiasi altro mammifero. Sono animali tranquilli, intelligenti e curiosi, con un sistema sociale molto complesso. Negli allevamenti, però, vengono costrette a fare cuccioli solo per produrre latte. I vitellini, poi, vengono subito separati dalle madri: se sono femmine, finiranno anche loro a produrre latte, mentre i maschi vengono destinati alla carne e uccisi dopo pochi mesi. Sempre rimanendo in Italia ci sono circa 40 milioni di galline allevate per produrre uova sia in gabbia, sia a terra o con il metodo bio. Ma alla fine il risultato non cambia: vengono trattate come macchine per fare uova. Appena smettono di essere abbastanza produttive, vengono mandate al macello e rimpiazzate con galline più giovani. Per quanto riguarda la parte ittica, non vengono risparmiati nemmeno i pesci in quanto oltre il 50% di quelli che mangiamo arriva da allevamenti, dove vengono stipati in vasche sovraffollate o reti in mare aperto per farli ingrassare. La sofferenza dei pesci viene spesso ignorata, ma ormai tanti studi hanno dimostrato che provano dolore come qualsiasi altro animale. Eppure, sono molto meno protetti e subiscono trattamenti che su altre specie non sarebbero mai accettati.

Questo è un quadro che mette in discussione abitudini e convinzioni radicate, invitando tutti a riflettere su scelte alimentari e pratiche di allevamento che hanno un impatto enorme sulla vita e sulla sofferenza degli animali. Parlare adesso con chi invece non abbraccia l’alimentazione vegana o vegetariana ci pone adesso davanti una visione un po’ più consapevole.

Per essere imparziali dal punto di vista oggettivo, non dobbiamo ignorare assolutamente le motivazioni per cui una persona voglia comunque continuare a mangiare carne.  Molte persone intervistate ci hanno confessato che scelgono di mangiare carne per diversi motivi, e spesso questi sono legati alla cultura, alla tradizione e al modo in cui sono cresciuti. Mangiare carne fa parte della storia di tante famiglie e comunità, ed è visto come un legame con le proprie radici, con i piatti tipici e con momenti di condivisione. Poi c’è anche la questione del gusto: la carne e i prodotti animali sono considerati da molti insostituibili per sapore e consistenza, e l’idea di rinunciarci può sembrare una privazione troppo grande. Dal punto di vista nutrizionale, la carne è una fonte importante di proteine, ferro, vitamina B12 e altri nutrienti essenziali che per alcuni possono sembrare difficili da integrare in una dieta esclusivamente vegetale. Per qualcuno, l’idea di dover compensare questi elementi con integratori o alternative non è praticabile o desiderabile. Inoltre, molte persone vedono il consumo di carne come una scelta personale e non amano sentirsi giudicate o obbligate a cambiare ciò che mangiano. C’è anche chi sostiene che in certe situazioni, come nei piccoli allevamenti locali o nelle zone rurali, allevare animali in modo responsabile possa essere parte di un sistema sostenibile. In alcune parti del mondo, l’allevamento non è solo un’opzione, ma una necessità per la sopravvivenza. Infine, molte persone vedono il consumo di carne come qualcosa di naturale, parte del ciclo della vita, dove ogni essere vivente, in qualche modo, dipende da altri per sopravvivere.

Abbiamo raccolto una lista di tipologie di stili di alimentazione vegana così da fare un po’ più di chiarezza per chi non lo è:

  • Veganismo integrale a base vegetale (Whole-Food Plant-Based): Si concentra sull’assunzione di cibi non raffinati e minimamente processati, come frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e semi.
  • Vegani crudisti (Raw Vegan): Mangiano solo cibi crudi o cotti a temperature molto basse (generalmente inferiori a 42°C) per preservare il contenuto nutrizionale.
  • Fruttariani: La dieta è composta prevalentemente o esclusivamente da frutta, semi e noci.
  • Vegani “junk food”: Coloro che consumano una dieta vegana ma prediligono cibi altamente processati come hamburger vegani, patatine e dolci industriali vegani.

Una rapida lista di alimenti per capire cosa una persona che abbraccia l’alimentazione vegana non contempla nella sua dieta:

  • Carne e derivati: Ogni tipo di carne animale, incluse carni rosse, pollame e pesce.
  • Latticini: Latte, formaggi, burro, panna e yogurt derivati dal latte di animali.
  • Uova: Provenienti da qualsiasi tipo di animale.
  • Miele: Considerato un prodotto animale perché viene prodotto dalle api.
  • Gelatina: Un derivato animale spesso presente in dolci e caramelle.
  • Alimenti contenenti sottoprodotti animali: Come alcuni tipi di additivi (es. colorante E120 derivato dalla cocciniglia) e addensanti (es. caseina).

Lista di alimenti non vegani che trovano sostituti nella dieta vegana:

  • Carne: Sostituti a base di soia (tofu, tempeh), seitan (glutine di frumento), legumi, “carni” vegetali prodotte da Beyond Meat, Impossible Foods e altre aziende.
  • Latte: Bevande vegetali a base di soia, mandorla, avena, cocco, riso e anacardi.
  • Formaggi: Formaggi vegani a base di anacardi, mandorle, soia e patate, spesso fermentati per ottenere un gusto più autentico.
  • Burro: Burri vegetali a base di oli di cocco, avocado o altri grassi vegetali.
  • Uova: Sostituti di uova vegani come semi di lino o di chia macinati mescolati con acqua, tofu sbriciolato, aquafaba (acqua di cottura dei ceci), e sostituti commerciali a base di proteine vegetali.
  • Miele: Sostituti come sciroppo d’acero, melassa, nettare d’agave o sciroppo di datteri.

In attesa di essere cotti…

In attesa di essere mangiati…

La vitamina B12 può essere carente in una dieta vegana, l’annosa questione :
La vitamina B12, o cobalamina, è una vitamina essenziale per il corretto funzionamento del corpo umano. È coinvolta in processi cruciali come la formazione dei globuli rossi, la sintesi del DNA e il mantenimento della salute del sistema nervoso. La sua carenza può portare a problemi significativi, tra cui anemia megaloblastica, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e danni neurologici a lungo termine. La vitamina B12 è prodotta da microrganismi e si trova principalmente in prodotti di origine animale. Le persone che seguono una dieta vegana, quindi, devono prestare particolare attenzione alla sua assunzione, poiché le fonti naturali in questo tipo di alimentazione sono scarse.

Le persone che seguono una dieta vegana avrebbero un rischio più elevato di carenza di vitamina B12. Tuttavia, il loro impegno nel seguire un’alimentazione equilibrata e la loro conoscenza approfondita dei micronutrienti li porta spesso a prendere provvedimenti per colmare questa possibile carenza, ad esempio tramite l’assunzione di integratori di qualità. Gli integratori e gli alimenti fortificati (come latte vegetale, cereali e lievito alimentare arricchiti) diventano quindi indispensabili per evitare questa carenza di B12. Pertanto, l’idea che le persone che abbracciano l’alimentazione vegana siano necessariamente carenti di B12 è ormai superata. È chiaro quindi che è del tutto possibile adottare una dieta vegana e garantire un apporto adeguato di vitamina B12 attraverso l’integrazione. 

In una dieta onnivora, o in parte onnivora, la vitamina B12 si trova in abbondanza in vari alimenti. Ecco alcune delle fonti principali:

1. Carne

  • Fegato di manzo: Una delle fonti più ricche di vitamina B12.
  • Carne rossa: Ne contiene quantità significative.

2. Pesce e Frutti di Mare

  • Salmone e tonno: Eccellenti fonti di vitamina B12, oltre a contenere grassi omega-3.
  • Molluschi (vongole, ostriche): Tra le fonti alimentari più ricche.

3. Uova e Latticini

  • Uova: Contengono vitamina B12, soprattutto nel tuorlo.
  • Latte e formaggi: Altre ricche fonti di B12.

Supplementazione di vitamina B12:

  • Alimenti fortificati: Alcuni latti vegetali, cereali per la colazione e lievito alimentare sono fortificati con B12.
  • Integratori di B12: Si consiglia di assumere regolarmente un integratore di vitamina B12 (cianocobalamina o metilcobalamina) per coprire il fabbisogno giornaliero (da 2,4 mcg a 1000 mcg al giorno, a seconda del dosaggio e della frequenza).

Ecco però la nostra divulgazione. Il supporto digitale alle persone che abbracciano una dieta vegana sta crescendo sempre di più anche per la ricerca di aziende e comunità che supportano, in modo sostenibile e sera, l’alimentazione vegana:

La lista è in aggiornamento e in fase di scrematura per evitare APP e siti che possono nascondere frodi, in quanto argomento di altissimo interesse socio/economico sanitario, insomma per tanti un facile guadagno fregando gli altri.

1. App di alimentazione, nutrizione e comunità

  • Abillion  (Gratuita): Questa è una piattaforma stile social di recensioni di cibi e prodotti vegani che si prefigge come obiettivo quello di creare una comunità che consuma in modo consapevole prodotti che non sfruttano animali, eticamente ed ecologicamente. Troviamo utenti di tutto il mondo, la lingua usata è principalmente l’inglese ma si trovano anche tantissimi utenti che parlano in lingua italiana che recensiscono prodotti e ricette. Infatti è dal 2018 che la comunità vegana italiana sta contribuendo sempre di più nel recensire e nel comunicare le proprie opinioni sui vari prodotti vegani su Abillion.
  • HappyCow(ios 5,99 euro): Un’app popolare per trovare ristoranti vegani, vegetariani o con opzioni vegane in tutto il mondo. Fornisce recensioni, foto e descrizioni dei locali.
  • Veggie Alternatives: Aiuta a trovare alternative vegane ai prodotti di origine animale, come formaggi, latticini, carne, ecc.
  • Is It Vegan?: Una app che aiuta a scansionare codici a barre dei prodotti per determinare se sono vegani, analizzando gli ingredienti e i possibili derivati animali.

2. App di ricette e cucina vegana

  • Veganized: Permette agli utenti di cercare e condividere ricette vegane. La comunità può anche dare suggerimenti per la preparazione(no ios).
  • Forks Over Knives: https://www.forksoverknives.com/ Basata sul celebre documentario, questa app include centinaia di ricette vegane salutari, con istruzioni passo-passo e consigli nutrizionali (App mobile: ios ok Forks Meal Planner – 14 trial).
  • Veggify: assistente per la cucina vegana. Organizzare i pasti facilmente e trovare ricette ed equilibrate (app mobile: ios ok Veggify)

3. Siti di e-commerce vegano

  • PlantX e Veganzone: Piattaforme che offrono una vasta gamma di prodotti vegani, dagli alimenti ai cosmetici e abbigliamento.
  • Imballaggi ecologici e vegani: Alcuni e-commerce specializzati utilizzano imballaggi sostenibili e cruelty-free per garantire coerenza con i valori vegani.

4. Sostituti innovativi e tecnologia alimentare

  • Proteine vegetali alternative: Tecnologie per sviluppare “carni” vegane a base di proteine di piselli, soia, funghi, o seitan. Esempi sono Beyond Meat e Impossible Foods.
  • Caseifici vegani: Tecnologie per produrre formaggi senza latte, utilizzando fermentazioni di ingredienti vegetali come anacardi, mandorle e legumi.
  • Microalga-based Food Products: Alcune aziende utilizzano le microalghe per creare cibi altamente nutrienti e vegani.

5. Tecnologie di etichettatura e tracciabilità

  • Certificazione Vegan: Molti prodotti, inclusi cibi, cosmetici e abbigliamento, sono certificati da organizzazioni come “The Vegan Society”, che utilizzano tecnologie di tracciabilità per garantire conformità con gli standard vegani.
  • Blockchain per l’origine degli ingredienti: Alcune aziende usano blockchain per verificare l’origine degli ingredienti nei prodotti vegani, garantendo trasparenza.

6. App di abbigliamento e moda vegana

  • Good On You: Questa app valuta le aziende di moda in base alla loro etica, impatto ambientale e trattamento degli animali, aiutando i consumatori vegani a fare acquisti consapevoli.

7. App di fitness e nutrizione specifiche per vegani

  • Cronometer: Permette di monitorare l’apporto nutrizionale e di pianificare la dieta vegana per garantire un’alimentazione equilibrata.
  • Molte app di fitness offrono consigli e programmi di allenamento specifici per persone che seguono una dieta vegana spesso a pagamento, ne ricerchiamo alcune free da consigliarvi.

8. Tecnologie di intelligenza artificiale (AI) per supportare lo stile di vita vegano

  • Assistenti virtuali che suggeriscono alternative vegane durante la spesa.
  • Analisi AI per ricette: Sistemi che aiutano a trasformare ricette non vegane in versioni vegane suggerendo sostituti.

Questo nostro articolo è in evoluzione e abbiamo voluto portare un esempio di come una Associazione  che si occupa di digitale possa, in qualche modo, essere trasversale a tutto ciò che si occupa del mondo non propriamente digitale, come può essere quello dell’alimentazione consapevole.

Cambiare completamente abitudini alimentari può sembrare complicato, costoso e fuori portata, e non tutti si sentono pronti o motivati a fare un passo del genere. Questi sono alcuni dei motivi che portano molte persone a scegliere di continuare a mangiare carne, pur conoscendo i dibattiti e le discussioni che ci sono dietro.

Per qualsiasi correzione in quanto non espertissimi del mondo vegano ma sperimentatori, curiosi e divulgatori perfettibili, potete scriverci per correggere alcune nostre inesattezze: CONTATTI

 

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